alle volte mi fermo, quando diventano insopportabili la noia e la fatica di stare a questo tavolo con le mani immerse negli spifferi e la testa immersa nei dinieghi e nei dubbi.
mi fermo e mi viene voglia di chiamarti, di mandarti un'email.
ciao, dirti ciao.
dirti ciao, ho voglia di vederti.
ma non lo faccio, non lo faccio perché so cosa vuol dire essere dall'altra parte di questa illusione.
come attraversare l'oceano.
RispondiEliminano
RispondiEliminaquesta non è una distanza da attraversare.
è uno spazio da rispettare perché non è mio
sono (troppo spesso) invadente.
RispondiEliminanon mi riferisco a te
RispondiEliminatu alludi ad una distanza che si può attraversare, come l'oceano, con coraggio. ma non è così.
chiudere la distanza tra desiderio e godimento è una vigliaccata egoista.
ci vuole rispetto.
se la distanza tra desiderio e godimento era stata aperta, il rispetto era perduto già prima.
RispondiElimina..
nemmeno io mi riferivo a te.
sarà come dici tu
RispondiEliminail tempo dilata lo spazio, e aumentano le distanze.
RispondiEliminail popper dilata lo sfintere e aumenta il godimento.
RispondiEliminama non aumenta il desiderio.
il popper lo applicavi allo sfintere?
RispondiEliminanon ricordo. l'amnesia è uno degli effetti collaterali del popper
RispondiEliminaimpacchi di popper
RispondiEliminaper gli spifferi sul tavolo proverei a chiudere qualche finestra sul pc
RispondiElimina(Coopo di genio :-) )
RispondiEliminadilaudid, mi farò impaccare da karl
RispondiEliminacoopo, missapoah, senza di voi sarei ancora morta