mercoledì 20 ottobre 2010

Mi sveglio sempre più presto, in una luce blu.
Mi faccio piccola nel letto, non ho coraggio di allungarmi.
Sono sempre più confusa, intorbidita, amara, stitica, un rovo di spine.
Ho paura ad infilare la mano là dove una volta andavo a massaggiare gli spigoli, a renderli curvi.
Guardo il mio riflesso che ritorna una donna che non riconosco.
Sul margine del cerchio che ha centro tre dita sotto il mio ombelico e ha raggio sulle mie braccia lunghe, sottili e segnate da vene azzurre, tutto sembra scorrere di una leggerezza inusuale.
Quelli che incontro mi sorridono, mi ascoltano. Io non mi sento parlare.


È nato un altro seme di avocado.
Devo fidarmi della vita materiale.
Dentro, nel rovo, giace una bestia fiacca e senza più genia.
Adesso fuori c'è il sole. Devo bere a piccoli sorsi, contare i singulti.

4 commenti:

  1. Mi sveglio ogni volta.
    Mi ricordo quando, svegliandomi, maledicevo il fatto che avessi aperto gli occhi ancora.
    non c'erano luci blu, nemmeno luce.
    E, cosa strana, non avevo nemmeno più paura di niente.
    Allora, ora che mi sveglio penso: la paura.
    La paura è un segno.
    Che io ci sono. Che io mi sveglio.
    Che il gesto di aprire gli occhi, l'ho pianificato.

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  2. sui tuoi rovi crescono anche more dall'intenso gusto agrodolce

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  3. ultimavez, grazie, me l'ero dimenticato.

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