domenica 17 ottobre 2010

quando l'occhio interno si annoia, sento la testa lentamente riempirsi di grigi fascismi mascherati da psicologismi da sciampista.
frasi come "non ho una direzione".
un'accademia della crusca di precotte pappette in forma di parole sconnesse.

ho un corpo che sente, che sa, che vuole raccontarmi di me. mi fermo ad ascoltare.
il mio ginocchio ad esempio.
sa di quando sono caduta dall'altalena per bambini e avevo quindici anni e una vespa 50 bianca ereditata da mia sorella che leggeva linus e si beccava gli sberloni di mio padre perché era iscritta alla fgci.
sa delle risate di mimmo quando, caviglia debole quale sono, inciampavo facilmente e su quel ginocchio cadevo, sbucciandolo e a volte strappando i pantaloni.
sa di quelle lenzuola ruvide, un novembre fa, che l'hanno arrossato mentre stavo sopra ad un uomo che poi da quelle lenzuola è scivolato via, un'altra schiena da salutare.

e questo pelo sul mento, che cresce e io strappo, e cresce e io strappo e indifferente, racconta di una testardaggine ignara e un destino naturale, frasi brevi (niente peli lunghi sul mento).
i miei peli hanno valori, di perseveranza e innocenza.
non gli serve una direzione

8 commenti:

  1. io ce l'ho sotto il mento il pelo. e non cresce sempre allo stesso modo: a volte va in letargo, a volte è più vispo della vispa teresa.

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  2. il pelo come manifestazione della nostra psiche?
    pelo-psicoterapia: 120 euri a botta

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  3. è la psicoterapia che pela

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  4. (ho dovuto scrivere mates... )

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  5. meglio se pela.
    sana di mente e depilata conquisterò il mondo

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  6. Ho visto che fanno le calze coi peli disegnati.

    Sì, mates...

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  7. ohi mate!
    compro le calze e poi vediamo se faccio conquiste.
    ci sarà un feticista del pelo in giro.

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