giovedì 7 ottobre 2010

Sono ancora dentro i confini della malattia, la malattia che mi fa girare lo sguardo in basso verso sinistra, masturbarmi un sopracciglio e cercare le parole.
Le parole che ti avrebbero fatto desiderare me, che te l'avrebbero fatto venire duro, che ti avrebbero fatto venire voglia di cercarmi.

La malattia dice che c'è una parola esatta, due forse, ma solo quelle. Due parole esatte che però non esistono, due parole esatte e magiche che sono fumo. Dice che ci sono delle regole, che le regole si possono trovare, che il mondo è una macchina, che le persone sono macchine con i pulsanti. Ma anche questi pulsanti sono invisibili. Sono invisibili a me. Gli altri sembrano averli trovati.

La malattia ti dice che tutto funziona per regole e macchine ma ho letto il manuale ed è tutto di pagine bianche.

Tengo la penna sospesa sulla pagina bianca di un manuale inutile.

6 commenti:

  1. Impossibile commentare qui senza suonare banali. Ma insomma, volevo solo dire che le uniche persone davvero interessanti mi sono sempre parse quelle che non trovano i pulsanti, al punto che un manuale hanno smesso di provare a scriverlo, perche' dovrebbe essere riscritto ogni giorno.

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  2. Se le persone avessero i pulsanti, che senso avrebbe spingerli? Conosceremmo risposte e reazioni prima ancora di muovere un dito, e quindi semplicemente rinunceremmo. Se le persone avessero pulsanti sarebbero macchine, e non lo sono. Invece le persone i pulsanti non ce li hanno o, se li hanno, son disposti su ognuno in modo diverso, così a volte trovi l'inaspettato, ed è una gioia.

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  3. io ho la malattia.
    voglio il pulsante per farvi restare.
    una catena corta.

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  4. Non c'è, dalla malattia si guarisce, e la catena si mette ai cani.

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  5. Io la catena della malattia non l'accetto, io scelgo la cura, sto cercando altro. Soltanto i matti hanno i pulsanti e schiacciandoli si ha sempre la stessa reazione, come fossero robottini. Peccato che all'inizio la meraviglia di quei giocattoli nuovi ti facesse provare a schiacciare tutti i pulsanti per vedere cosa succedeva, dopo un po' t'eran venute due palle che il balocco finiva in un angolo. Voglio esser altro, anche soloper non esser messa più all'angolo da me stessa :)

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  6. saggi voi.
    io vivo nel danno e nella febbre.

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