martedì 23 novembre 2010

non sono insonne. è che non voglio dormire.
mi rifiuto di tirare la saracinesca su un giorno, un altro, che ho consapevolmente e con cura monastica tenuto vuoto da ogni senso di compiutezza.
ho paura che a dormire arriverà l'orrore di un domani mattina di attese mancate, promesse fallite, piani giocattolo.
a certi giochi sono brava. la tortura dell'insipido, del latte diluito. il disappagamento.

allora? hai fatto?
no


non è un'insonnia attiva. non faccio niente.
resto sdraiata sul letto come se fosse pietra, scomoda, vestita, accaldata, sporca, il ventre pieno di schiuma gialla e frutta secca masticata male, le sopracciglia strappate a ciuffi, a buchi, rattrappita, assonnata, sospesa, fluttuante, dispersa, inerte.
non voglio fare nulla. ho paura di muovermi. anche il più piccolo movimento, comunicherebbe all'universo di atomi caldi e assonnati in questa stanza che puzza di vernice, che oggi è finito, che domani.

hai fatto?
no.
perché?
non lo so, domani faccio, oggi faccio. tutto.

(10 anni, la stessa frase, ogni mattina)

mi alzo. apro la finestra. mi piace ascoltare il rumore del traffico.
e della lavatrice. vorrei dormire felice, stanca, dentro la tua lavatrice.

9 commenti:

  1. il sonno mancato fa figli frettolosi (?!)

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  2. il rituale del giurin giurello:
    domani sarà diverso, giuro.
    domani lo faccio, giuro.
    domani smetto, giuro.
    domani ricomincio, giuro.
    domani, giuro.

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  3. mini minor: pure tu? il lunedì è una teoria in disuso

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  4. non so se lo sai quanto sei brava: sallo e domani sarà oggi, sallo e domani non esiste, solo perché domaniè un ologramma un po' sciocco e tu sei speciale già oggi.
    ipse dixit, non si accettano repliche.

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  5. iiiiiiiiiiiiihhhhhhhhhhhhh, schiocchezze :-D

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