mercoledì 8 dicembre 2010

alle volte mi fermo, quando diventano insopportabili la noia e la fatica di stare a questo tavolo con le mani immerse negli spifferi e la testa immersa nei dinieghi e nei dubbi.
mi fermo e mi viene voglia di chiamarti, di mandarti un'email.

ciao, dirti ciao.
dirti ciao, ho voglia di vederti.

ma non lo faccio, non lo faccio perché so cosa vuol dire essere dall'altra parte di questa illusione.

14 commenti:

  1. no
    questa non è una distanza da attraversare.
    è uno spazio da rispettare perché non è mio

    RispondiElimina
  2. non mi riferisco a te

    tu alludi ad una distanza che si può attraversare, come l'oceano, con coraggio. ma non è così.
    chiudere la distanza tra desiderio e godimento è una vigliaccata egoista.
    ci vuole rispetto.

    RispondiElimina
  3. se la distanza tra desiderio e godimento era stata aperta, il rispetto era perduto già prima.
    ..
    nemmeno io mi riferivo a te.

    RispondiElimina
  4. il tempo dilata lo spazio, e aumentano le distanze.

    RispondiElimina
  5. il popper dilata lo sfintere e aumenta il godimento.
    ma non aumenta il desiderio.

    RispondiElimina
  6. il popper lo applicavi allo sfintere?

    RispondiElimina
  7. non ricordo. l'amnesia è uno degli effetti collaterali del popper

    RispondiElimina
  8. per gli spifferi sul tavolo proverei a chiudere qualche finestra sul pc

    RispondiElimina
  9. dilaudid, mi farò impaccare da karl

    coopo, missapoah, senza di voi sarei ancora morta

    RispondiElimina