lunedì 27 dicembre 2010

Ho vegliato la mia confusione fino all'alba.
Ma poi ho dormito perché sono cattiva e negletta.

E ho letto libri e scritto molti sms lunghi perché non avevo carta a portata di mano, ho scritto senza mettere nell'apposita casella il numero del destinatario, ho scritto fino al limite della tecnologia a disposizione che, se vuoi saperlo, non va oltre i 10x140 caratteri in rich format sul nokia E51.

E quando ho raggiunto il limite della tecnologia ho continuato a scrivere sulla carta perché di accendere il computer non se ne parlava proprio e non se ne parlava nemmeno di scrivere o parlare d'amore o della sua assenza, personaggi del melodramma del mio ego in forma di merda che mi ha rotto il cazzo.

Mi ha rotto il cazzo la merda del mio ego in forma di melodramma con personaggi d'amore e d'assenza.


L'illusione non vive da sola.
È figlia della realtà che non vedi perché vedi l'illusione e non la realtà che di illusione è madre.
L'illusione di avere scritto qualcosa È avere scritto qualcosa.
Hai scritto. Scrivi.

Essere scrittore invece credo dipenda dalla fonte primaria di reddito.
Ma di questo possiamo scrivere un'altra volta e un altro ove.

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