giovedì 30 dicembre 2010

lo spostamento d'aria del treno che passa in stazione senza fermarsi.
tu, piantato al binario, rapito dalla velocità e poi rilasciato, molle e ondeggiante e senza fiato.
la luce arancione dei lampioni del parcheggio che fanno la pelle di rana e nero il sangue che mi macchia la lingua quando ti mordo le labbra.

2 commenti:

  1. "Quando ti mordo le labbra", scritto così, vale il prezzo del biglietto.
    Quale biglietto, non lo so, ma stazionando in una stazione, una biglietteria, seppur automatica, s'immagina.
    Ultima riflessione: quanta differenza sensoriale tra il passaggio del treno in stazione, che lascia una scia di vento e voci, e quello della metro sotterranea, che lascia puzza di gomma bruciata, grasso minerale e vita temporanea.

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  2. arrivare con l'ultimo treno
    piazzale della stazione
    la luce piatta
    le labbra no

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